Questa lezione include esercizi pensati per chi si trova in una fase di recupero iniziale dal mal di schiena, quando il dolore non è più acuto, ma è importante muoversi con cautela e consapevolezza.
In questa fase capita spesso di chiedersi cosa fare per il mal di schiena e se sia possibile muoversi o meglio fermarsi. La risposta a questa domanda molto frequente è che il movimento fa bene, a patto che sia guidato, adattato e costruito con criterio.
In questa lezione sul Reformer con Alessandra Pelonara troverai un protocollo mirato pensato per offrire sollievo, stabilità e nutrimento alla muscolatura, senza sovraccaricare la colonna. Il principio chiave è stabilizzare prima di mobilizzare, agendo in modo indiretto e rispettoso delle dolenzie ancora presenti. L’obiettivo non è forzare, ma rimettere in moto il corpo con intelligenza, stimolando il tono muscolare, migliorando la circolazione e restituendo fiducia nel movimento.
La sequenza include esercizi come Leg Circles, per stimolare la mobilità dell’anca mantenendo il core attivo; quadrupedia, per lavorare in scarico sulla stabilizzazione lombare; e Standing Hip Stretch, per decongestionare la catena posteriore e favorire un allungamento sicuro e funzionale.
Benefici della lezione
Questo approccio, utilizzato con costanza, aiuta a recuperare in modo attivo e positivo, trasformando una fase delicata in un’opportunità per ascoltare e conoscere meglio il proprio corpo.
Esercizi per il mal di schiena: il ruolo del Pilates in fase subacuta
Quando si cerca su Google “cosa fare per il mal di schiena”, spesso si incontrano risposte vaghe o contrastanti. Tuttavia, numerosi studi confermano che, in fase subacuta (cioè dopo la fase acuta, ma con dolore ancora presente), il movimento consapevole e mirato è uno degli strumenti più efficaci.
In particolare, il Pilates si rivela ideale perché unisce stabilizzazione del core, mobilizzazione dolce e lavoro posturale integrato. Con esercizi adattati e progressivi, come quelli proposti da Alessandra Pelonara, è possibile nutrire la muscolatura profonda, ridurre la rigidità e favorire la guarigione senza rischi. L’obiettivo non è l’immobilità, ma riattivare il corpo in sicurezza, aiutando chi soffre a tornare a muoversi con fiducia e meno dolore.