Combina asana e mudra in questa lezione di yoga che promette di creare equilibrio e allineamento attraverso la pratica. Greta Melecchi introduce all’interno del flow Ganesha mudra e Prana Mudra: sono i mudra a cui fare ritorno ogni volta per centrarsi, ricaricarsi ed esplorare l’infinito potenziale del nostro essere.
I mudra sono gesti eseguiti con le mani che nello yoga funzionano da potenti sigilli per canalizzare l’energia. Ciascun mudra ha un suo significato (compassione, coraggio, saggezza) e un potere di guarigione ricollegabile ai flussi di energia che vengono azionati proprio attraverso il movimento delle mani.
Secondo le filosofie orientali il corpo è composto da cinque elementi riprodotti anche in ciascun dito: il pollice rappresenta il fuoco (agni), l’indice l’aria (vayu), il medio l’etere (akash), l’anulare la terra (prithvi) e il mignolo l’acqua (jal).
In pratica, le dita funzionano come dei circuiti elettrici in grado di reindirizzare, attraverso i mudra, il libero flusso dell’energia (prana).
Il valore dei mudra ha un fondamento scientifico. Su ogni dito esiste infatti una concentrazione di elettroni liberi: quando si attivano le dita e parte delle mani, l’energia si dirama per il corpo lungo specifici canali nervosi (nadi) e si irradia dai centri di energia (chakra) per rifluire nel cervello.
Dedicata a Ganesha, il dio elefante che incarna la possibilità di superare ogni ostacolo. Ganesha Mudra si esegue portando la mano sinistra in avanti all’altezza del cuore, con il palmo rivolto in fuori e le dita piegate agganciate a quelle della mano destra che avrà il palmo rivolto verso l’interno.
Questo mudra collegato ad Anahata, il chakra del cuore, ha importanti benefici:
Prana Mudra è molto semplice da eseguire e come dice il nome è strettamente collegato all’energia vitale della tradizione yoga. Si esegue poggiando sul pollice la punta di mignolo e anulare, mentre indice e medio restano aperti.
Questo mudra è collegato a Muladhara, il chakra della radice. Tra i suoi benefici: